foto dell'entrata del giardino zoologico di roma
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foto del gorilla romina per i viali dello zooRomina a spasso per i viali - 1985

Romina è nata a Roma il 18 aprile 1980 da Bongo e Cichita. Si tratta del primo e sinora unico gorilla nato in Italia. Dopo essere stata allevata perfettamente dalla mamma per i primi mesi (fatto assai raro nelle madri primipare), dovette essere separata dalla madre per la diminuita disponibilità di latte. L'allevamento fu quindi continuato dai diversi guardiani del reparto e dalle rispettive famiglie durante la notte. Romina visse poi al Giardino a stretto contatto con il personale e facendo frequenti passeggiate per i viali del Giardino. Venne poi integrata con il padre Bongo e successivamente con un altro giovane maschio dallo stesso nome. Nel 2000 Bongo junior e Romina vennero inviati allo Zoo di Bristol nel Regno Unito. Qui Romina ha subito una operazione per rimuovere le cataratte e nel 2005 è divenuta mamma di Namoki.

foto del leone altairLeone Altair con il comandante Cuffaro

foto di esemplare di Aquila delle FilippineAquila delle Filippine

Nel 1934, in preparazione delle celebrazioni per il venticinquennale del Giardino Zoologico, tra i diversi animali ricevuti spiccava un maschio di Aquila delle Filippine Pithecophaga jefferyi, allora anche nota come Aquila delle scimmie, importata viva per la prima volta in Europa. Questo esemplare visse sino al 1976, stabilendo il record di longevità in cattività per la specie. Questo esemplare rifiutò di nutrirsi di scimmie venute a morte allo zoo, ma era solita predare i gatti domestici che si avventuravano nella sua gabbia. Le sue spoglie sono conservate nel Museo Civico di Zoologia.

foto dell’elefantino africano M’Toto (bambino in Swahili) giunse a Roma nel Novembre del 1910Elefante M'Toto

L’elefantino africano M’Toto (bambino in Swahili) giunse a Roma nel Novembre del 1910 insieme al carico di animali che Carl Hagenbeck inviava per l’apertura del nuovo Giardino Zoologico della Capitale. M’Toto era stato catturato giovanissimo nel 1908 nel Tanganika tedesco (oggi Tanzania) dal cacciatore Hans Schomburgk che lo battezzò inizialmente Jumbo e ne raccontò i primi due anni a Dar Es Salaam in alcuni libri. Jumbo venne finalmente acquistato da Hagenbeck e giunse nel 1910 ad Amburgo. A Roma M’Toto ebbe come primi compagni due elefantesse asiatiche ed era solito passeggiare per i viali del Giardino Zoologico e partecipare a film e manifestazioni teatrali quali l’Aida. Nel 1921 mentre si procedeva a curare un accesso alla spalla, Toto uccise il veterinario dott. Canezza. Solo il guardiano Ivo Calavalle era in grado oramai di tenere sotto controllo il gigantesco pachiderma. Ma nel Luglio del 1928, colto da improvviso furore, Toto uccideva Ivo all’interno della casa dei pachidermi, sotto lo sguardo di un piccolo numero di visitatori. Da allora, guardato a vista e oramai conosciuto come ‘l’assassino’ visse sino all’improvvisa morte nella primavera del 1939. Lo trovarono che giaceva a terra perfettamente accosciato sulle quattro zampe, il tronco diritto e la testa leggermente reclinata in avanti, come se stesse riposando. Il suo scheletro montato si trova nel Museo Civico di Zoologia.

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